Rito dell'esorcismo maggiore dal Rituale Romano
RITUALE ROMANO
RITO DEGLI ESORCISMI
e preghiere per circostanze particolari
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Prot. N. 1408/01
Questa versione italiana del «De exorcismis et supplicationibus quibusdam» è stata approvata secondo le delibere dell'Episcopato e ha ricevuto la conferma della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, con decreto Prot. N. 1499/01/L del 21 settembre 2001.
La presente edizione deve essere considerata «tipica» per la lingua italiana, ufficiale per l'uso liturgico.
Questi nuovi testi del «Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari» si potranno adoperare appena pubblicati; diventeranno obbligatori dal 31 marzo 2002, Pasqua di Risurrezione.
Roma, 25 novembre 2001
Solennità di N.S. Gesù Cristo, Re dell'universo
+ CAMILLO CARD. RUINI
Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO
ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM
Prot. n. 1499/01/L
ITALIÆ
Instante Eminentissimo Domino Camillo Card. Ruini, Vicario Generali pro Urbe eiusque districto, Coetus Episcoporum Italiae Praeside, litteris 19 iulii 2001 datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice IOANNE PAULO II tributarum, interpretationem italicam partis Ritualis Romani cuius titulus est De exorcismis et supplicationibus quibusdam, prout in adiecto exstat exemplari, libenter confirmamus.
In textu imprimendo inseratur ex integro hoc Decretum, quo ab Apostolica Sede petita confirmatio conceditur.
Eiusdem insuper textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.
Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 21 septembris 2001.
GEORGIUS A. CARD. MEDINA ESTÉVEZ
Praefectus
+ FRANCISCUS PIUS TAMBURRINO
Archiepiscopus a Secretis
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
PRESENTAZIONE
1. La Conferenza Episcopale Italiana, pubblicando il «Rito degli esorcismi», traduzione integrale del De exorcismis et supplicationibus quibusdam, promulgato con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 22 novembre 1998, è consapevole di offrire ai pastori d'anime e, in particolare, agli esorcisti un libro liturgico che nell'attuale situazione del nostro Paese risponde ad un'avvertita esigenza.
IL CONTESTO CULTURALE E RELIGIOSO ITALIANO
2. Il nuovo «Rito degli esorcismi» vede la luce in una situazione culturale segnata da una larga diffusione di pratiche cultuali deviate o apertamente superstiziose.
La carenza in molte persone di un'incisiva esperienza di fede e di solide convinzioni religiose, la perdita di alcuni importanti valori cristiani e l'oscurarsi del senso profondo della vita concorrono a creare un clima di incertezza e di precarietà, il quale a sua volta favorisce il ricorso a forme di divinazione, a pratiche religiose venate di superstizione, a espressioni rituali di magia e talora perfino a riti estremamente aberranti, come quelli del culto a Satana.
3. Dall'esperienza pastorale risulta che, in alcuni ambienti, la superstizione e la magia convivono con il progresso scientifico e tecnologico; la cosa non sorprende più di tanto se si considera che la scienza e la tecnica non sono in grado di dare risposte ai problemi ultimi dell' esistenza, non essendo competenti sui fini, ma solo sui mezzi. Anzi non è escluso che l'efficienza scientifica e tecnica, stimolando la bramosia di successo, possa in certi casi predisporre l'animo alla ricerca dell' efficienza magica, conferire alle pratiche superstiziose una patina di scientificità e di rispettabilità, suggerendo collegamenti con la medicina, la psicologia, la psichiatria, l'informatica, offrire infine alla magia il supporto per uno sviluppo imprenditoriale di vaste dimensioni, con un movimento di cospicui capitali.
4. Nell'attuale temperie culturale si riscontra un diffuso e malsano interesse per la sfera del demoniaco al quale i mezzi di comunicazione sociale contribuiscono a dare risonanza e supporto. D'altra parte in ampi settori della cultura contemporanea viene spesso sottovalutata o negata la presenza e l'azione di Satana nella storia e nella vita personale. Spesso si prende pretesto dal linguaggio, immaginoso e mitico, di cui a volte si servono la Scrittura, la Tradizione e la predicazione popolare, per rifiutare, senza il necessario discernimento, insieme all'involucro verbale anche il reale contenuto della Rivelazione e della dottrina della Chiesa.
LA VIGILANZA CRISTIANA
5. Il discepolo di Cristo, alla luce del Vangelo e dell'insegnamento della Chiesa, crede che il Maligno e i demoni esistono e agiscono nella storia personale e comunitaria degli uomini. Il Vangelo, infatti, descrive l'opera di Gesù come una lotta contro Satana (cf. Mc l, 23-28. 32-34. 39; 3, 22-30 e passim). Anche la vita dei suoi discepoli comporta una battaglia che «non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male» (Ef 6, 12).
6. Gesù Cristo ha vinto Satana e ha definitivamente spezzato il dominio dello spirito maligno (cf. Col 2, 15; Ef 1, 21; Ap 12, 7-12), egli è «il più forte» che ha vinto «il forte» (cf. Lc 11, 22). Con la potenza dello Spirito, santo e santificatore, continua incessantemente quest' opera vittoriosa. In Lui vincitore anche noi abbiamo vinto. Per chi è radicato in Cristo la paura del demonio, quale stato d'animo che paralizza la vita e la rende cupa, non ha ragione di essere. La lotta contro il male impegna incessantemente il credente, ma ormai non può più costituire motivo di disperazione in quanto condotta nella certezza che il male già è stato sconfitto e il suo potere è limitato. È necessario invece un atteggiamento di continua vigilanza, secondo il monito dell'apostolo Pietro: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (1 Pt 5, 8-9).
7. La vigilanza deve essere esercitata soprattutto nei confronti dell'azione ordinaria di Satana, con la quale egli continua a tentare gli uomini al male. Proprio la tentazione è il pericolo più grave e dannoso in quanto si oppone direttamente al disegno salvifico di Dio e all'edificazione del Regno. Satana riesce a impadronirsi davvero dell' uomo in ciò che ha di più intimo e prezioso quando questi, con atto libero e personale, si mette in suo potere con il peccato. Per questo il credente vigila per non essere ingannato e prega ogni giorno con le parole suggerite da Gesù: «Padre, non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal Male» (Mt 6, 13).
Invece i fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell' ossessione, della vessazione e dell'infestazione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato.
Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione all' eventuale presenza del Maligno in alcuni fenomeni insoliti e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della tentazione e del peccato, in cui Satana, «omicida fin dal principio» e «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è sicuramente all'opera.
ATTENZIONI PASTORALI
8. L'attuale diffusione delle manifestazioni superstiziose, della magia e del satanismo richiede una certa sollecitudine pastorale, a tener desta la quale può contribuire la pubblicazione e l'uso adeguato del Rito stesso. A questo riguardo è necessario da parte dei pastori d'anime:
- richiamare, con sapienza e prudenza, i fedeli a non ricercare il sensazionale e ad evitare sia la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltà, sia il razionalismo preconcetto che esclude a priori qualsiasi ,forma di intervento del Maligno nel mondo;
- mettere in guardia i fedeli nei confronti di libri, programmi televisivi, informazioni dei mezzi di comunicazione che a scopo di lucro sfruttano il diffuso interesse per fenomeni insoliti o malsani;
- esortare i fedeli a non ricorrere mai a coloro che praticano la magia o si professano detentori di poteri occulti o medianici o presumono di aver ricevuto poteri particolari. Nel dubbio circa la presenza di un influsso diabolico è necessario rivolgersi prima di tutto al discernimento dei sacerdoti esorcisti e ai sostegni di grazia offerti dalla Chiesa soprattutto nei Sacramenti;
- presentare il significato autentico del linguaggio usato dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione e far maturare nei cristiani un atteggiamento corretto riguardo alla presenza e all'azione di Satana nel mondo;
- ricordare nella catechesi e nella predicazione che la superstizione, la magia e, a maggior ragione, il satanismo sono contrari alla dignità e razionalità dell'uomo e alla fede in Dio Padre onnipotente e in Gesù Cristo nostro Salvatore.
9. La genuina vita cristiana è abbandono fiducioso all'amore paterno e provvidente di Dio (cf. Lc 12, 22-31), obbedienza alla sua volontà (cf. Mt 6, 10). Si fonda sul Battesimo, si alimenta con la lettura assidua della Parola di Dio e con la frequente partecipazione all'Eucaristia; si restaura con il sacramento della Riconciliazione; riceve ulteriore sostegno e specificazione dagli altri sacramenti senza dimenticare infine i sacramentali, riti di benedizione istituiti dalla Chiesa per lodare Dio e invocare la sua protezione nelle diverse situazioni della vita.
Il discepolo di Cristo, per superare le difficoltà e realizzare desideri e progetti onesti, unisce alla fiducia in Dio un impegno previdente e responsabile, ricorrendo opportunamente ai mezzi messi a disposizione dal progresso scientifico e tecnologico. Egli sa che la fede cristiana è incompatibile con la superstizione, la magia ed il satanismo, e che essa è invece la migliore alleata dell'impegno responsabile dell'uomo.
IL RITO DELL'ESORCISMO
10. Nella lotta contro Satana, la Chiesa accompagna i fedeli con la preghiera e l'invocazione della presenza efficace di Cristo. È questa del resto la tradizione pastorale ordinaria della Chiesa che prevede Riti di esorcismo nella celebrazione del Battesimo. Nei casi previsti, lo fa in modo specifico con il sacramentale dell' esorcismo, mediante il quale chiede al Signore la vittoria su Satana.
11. Ministro del Rito dell'esorcismo è esclusivamente un sacerdote che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall'Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo.
12. Il sacerdote esorcista procederà alla celebrazione dell'esorcismo nella forma imperativa solo dopo aver raggiunto la certezza morale sulla reale possessione diabolica del soggetto. Nel discernimento si servirà innanzitutto di criteri tradizionalmente seguiti per individuare i casi di possessione diabolica (cf. Premesse generali, n. 16) e potrà avvalersi del confronto con sacerdoti esorcisti di consolidata esperienza e, in alcuni casi, della consulenza di persone esperte di medicina e di psichiatria.
Di fronte a disturbi psichi ci o fisici di difficile interpretazione il sacerdote non procederà al Rito dell'esorcismo maggiore, ma accoglierà ugualmente le persone sofferenti con carità, le raccomanderà al Signore e le inviterà a servirsi delle preghiere previste dal «Rito degli esorcismi» per l'uso privato (cf. Appendice II, Preghiere ad uso privato dei fedeli).
13. L'esorcismo deve svolgersi in un clima di fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall'influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. Se, come indicato al n. 35 delle Premesse, sono presenti anche alcuni fedeli, questi siano esortati a pregare intensamente secondo quanto previsto dal Rito.
Molto opportunamente, in una visione di fede, il «Rito degli esorcismi» dispone che la formula deprecativa o invocativa (nn. 61. 81. 83) sia ritenuta prioritaria rispetto a quella imperativa (nn. 62. 82. 84). Esso prescrive infatti: «L'esorcista dice la formula invocativa dell' esorcismo maggiore. Se lo ritiene opportuno, aggiunga anche la formula imperativa» (n. 60).
14. È conveniente che gli esorcisti della stessa diocesi si incontrino qualche volta tra loro e con il Vescovo, per condividere le loro esperienze e riflettere insieme. Sembra opportuno che incontri analoghi si svolgano a volte anche a livello interdiocesano e nazionale
15. Il «Rito degli esorcismi» propone nell'Appendice I (nn. 1-12) una serie di celebrazioni e preghiere, diverse da quelle dell' esorcismo vero e proprio, che possono essere usate dai fedeli, sia personalmente sia comunitariamente sotto la guida di un sacerdote. È doveroso che i fratelli sofferenti siano accompagnati dall'aiuto orante della comunità cristiana, ma in tali incontri di preghiera deve essere accuratamente evitato ogni abuso e ambiguità. Per questo è importante fare riferimento alle direttive della Congregazione per la Dottrina della Fede nell' Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione.
16. Nonostante la riservatezza con cui è normalmente celebrato, il Rito dell'esorcismo non è un fatto privato, ma un evento che riguarda tutta la comunità. L'esorcista infatti è un membro della comunità, agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l'esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione. Il ministero dell' esorcista perciò, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione.
17. L'auspicio è che questo nuovo libro liturgico, strumento prezioso per la preghiera e stimolo per una illuminata azione pastorale, possa alimentare una vicinanza piena di carità accanto a molte persone oppresse dalla sofferenza, in modo che sia resa testimonianza alla presenza di Cristo Salvatore che ha vinto ogni potere nemico della vita.
Roma, 17 maggio 2001
CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO
E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI
Prot. 1280/98/L
D E C R E T O
Fin dai tempi antichi la Chiesa, fedele alla preghiera del Signore, ha previsto, tra i Sacramentali, alcuni riti con i quali chiedere a Dio che i fedeli fossero liberati da ogni pericolo e specialmente dalle insidie del diavolo.
Inoltre nella Chiesa sono stati costituiti gli esorcisti perché, imitando la carità di Cristo, liberassero i fedeli posseduti dal Maligno e intimassero a nome di Dio ai demoni di stare lontani e non nuocere alle creature umane.
Ai nostri giorni è sembrato opportuno rivedere le antiche norme, preghiere e formule contenute nel titolo XII del Rituale Romano, perché il rito rispondesse alle disposizioni della Costituzione Sacrosanctum Concilium, specialmente al n. 79.
Questa Congregazione promulga ora il Rito rinnovato degli esorcismi, approvato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1998, che dovrà essere usato al posto delle norme e delle formule contenute nel titolo XII del Rituale Romano
L'edizione latina potrà essere usata subito da coloro che ne hanno diritto. Le Conferenze Episcopali ne curino le traduzioni in lingua volgare e gli adattamenti a norma del diritto, e le propongano per la conferma alla Sede Apostolica.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dalla Sede della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 22 novembre 1998, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo re dell'universo.
GIORGIO CARD. MEDINA ESTÉVEZ
Prefetto
+ GERARDO M. AGNELLO
Segretario
PROEMIO |
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RITO DELL‘ESORCISMO MAGGIORE
RITI D'INIZIO
LITANIE DEI SANTI
RECITA DI UN SALMO
LETTURA DEL VANGELO
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IMPOSIZIONE DELLE MANI
PROFESSIONE DI FEDE
PREGHIERA DEL SIGNORE
IL SEGNO DELLA CROCE
INSUFFLAZIONE
FORMULE DI ESORCISMO
RENDIMENTO DI GRAZIE
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RITO DI CONCLUSIONE
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APPENDICI
Preghiere ed esorcismi per circostanze particolari |
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Preghiere ad uso privato dei fedeli |
I. PREGHIERA ED ESORCISMO
PER CIRCOSTANZE PARTICOLARI
1. La presenza del Diavolo e di altri demoni si manifesta e si concretizza non solo nel caso di persone tentate o possedute, ma anche quando cose e luoghi sono fatti in qualche modo oggetto dell'azione diabolica, come pure nelle varie forme di avversione e persecuzione nei confronti della Chiesa. Se, in particolari circostanze, il Vescovo della diocesi ritiene opportuno convocare i fedeli per pregare sotto la guida del sacerdote, si potranno utilizzare a tale scopo elementi da scegliere tra quelli qui proposti.
2. Quando l'assemblea è riunita, il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti si segnano e dicono:
Amen.
3. Quindi il sacerdote, allargando le braccia, saluta i presenti:
Dio, Padre onnipotente,
che vuole la salvezza di tutti gli uomini,
sia con voi.
Tutti:
Amen.
Oppure:
Il Signore sia con voi.
Tutti:
E con il tuo spirito.
Oppure può essere usato anche un altro saluto, quale ad esempio:
Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.
Tutti:
E con il tuo spirito.
Oppure:
La pace, la carità e la fede
da parte di Dio Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.
Tutti:
E con il tuo spirito.
4. Il sacerdote esorta brevemente i presenti per ben disporli alla celebrazione. È opportuno fare una celebrazione della Parola di Dio, con una breve omelia da parte del sacerdote che presiede. L'omelia, partendo dal testo biblico, deve parlare al popolo della speranza nella vittoria di Cristo e dell'aiuto recato dagli Angeli. I testi delle letture e i salmi responsoriali si possono scegliere tra quelli presenti nei Lezionari approvati.
5. Si possono recitare le Litanie dei Santi, che il sacerdote concluderà con l'orazione seguente:
Santo Spirito creatore,
assisti la Chiesa cattolica:
con la tua potenza divina
rafforzala e rendila salda
contro gli attacchi dei nemici.
Rinnova con la tua carità e con la tua grazia
lo spirito dei tuoi servi che hai consacrato,
così che in te glorifichino il Padre
insieme con il suo Figlio unigenito,
Gesù Cristo nostro Signore.
Tutti:
Amen.
6. Si può fare anche la Preghiera universale, conclusa come sempre, dalla Preghiera del Signore.
7. Dopo di che il sacerdote, a mani giunte, dice:
Nel nome di Gesù Cristo, Signore e Dio nostro,
e per intercessione dell'immacolata Madre di Dio,
la Vergine Maria,
di san Michele Arcangelo,
dei santi Apostoli Pietro e Paolo
e di tutti i Santi,
confidando nella forza del ministero affidatomi dalla Chiesa,
affronto senza timore
la presenza nefasta del Maligno
per sconfiggerla.
Tutti recitano insieme:
8. Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano Sal 67 (68), 2-3
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco,
periscano gli empi davanti a Dio.
V. Ecco la croce del Signore: fuggite, forze ostili.
R. Ha riportato vittoria il Leone di Giuda,
la radice di Davide.
V. Sia sempre con noi la tua misericordia.
R. In te abbiamo sempre sperato.
V. Ascolta, Signore, la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga a te.
9. Il sacerdote, a mani giunte, dice:
Preghiamo
Unendosi al sacerdote, tutti pregano in silenzio per qualche istante. Quindi il sacerdote, a braccia allargate, dice la seguente orazione:
Dio del cielo e della terra,
Dio degli angeli e degli arcangeli,
Dio dei patriarchi e dei profeti,
Dio degli apostoli e dei martiri,
Dio dei sacerdoti e delle vergini,
Dio di tutti i santi e di tutte le sante,
Dio che hai il potere
di dare la vita dopo la morte e il riposo dopo la fatica:
non c'è altro Dio al di fuori di te.
Tu sei il creatore di tutte le cose visibili e invisibili,
e il tuo regno non avrà mai fine.
Umilmente ci rivolgiamo alla tua maestà gloriosa:
liberaci da ogni potere,
inganno e perversità degli spiriti infernali,
e conservaci incolumi da ogni male.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti:
Amen.
10. Quindi il sacerdote, se lo ritiene opportuno, dice, con le braccia allargate, la seguente formula imperativa, a modo di esorcismo. I fedeli, quantunque vicini al sacerdote, si astengano dal recitarla.
Ti esorcizzo, spirito immondo,
signore delle tenebre,
aggressore infernale.
Esorcizzo tutti voi,
spiriti che costituite una legione diabolica:
nel nome e nella forza del Signore nostro Gesù Cristo,
allontanatevi dalla santa Chiesa di Dio
e fuggite via.
Allontanatevi dalle anime create a immagine di Dio
e redente dal sangue prezioso dell'Agnello divino.
Non osare più, astuto serpente, ingannare gli uomini.
Non osare più perseguitare la Chiesa di Dio,
né sconvolgere i suoi eletti,
né setacciarli come il grano.
Te lo comanda il Dio altissimo,
al quale, nella tua sfacciata superbia,
osi ancora farti simile.
Te lo comanda colui la cui volontà
è che tutti gli uomini siano salvati
e arrivino alla conoscenza della verità.
Te lo comanda Dio Padre,
te lo comanda Dio Figlio,
te lo comanda Dio Spirito Santo.
Te lo comanda Cristo,
Verbo eterno di Dio fatto carne,
che per salvare il genere umano,
perdutosi a causa della tua invidia,
ha umiliato se stesso
facendosi obbediente fino alla morte.
Te lo comanda Cristo che ha edificato
la sua Chiesa sopra una salda roccia
e ha promesso solennemente
che mai le potenze infernali avrebbero prevalso su di essa
e che egli sarebbe rimasto al suo fianco tutti i giorni,
sino alla fine del mondo.
Te lo comanda il santo segno della X croce
e la potenza dei santi misteri della fede cristiana.
Te lo comanda la beata Vergine Maria Madre di Dio,
che fin dal primo istante della sua immacolata concezione
ha schiacciato, lei umile serva di Dio, il tuo capo superbo.
Te lo comanda la fede dei santi Apostoli Pietro e Paolo,
e la fede di tutti gli Apostoli.
Te lo comanda il sangue dei Martiri
e l'intercessione dei Santi e delle Sante.
Ascoltami, dunque, legione diabolica:
ti ordino per il Dio vivente,
per il Dio vero e santo,
per il Dio che ha tanto amato il mondo
da consegnare alla morte il suo Figlio unigenito,
affinché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna:
desisti dal trarre in inganno gli uomini,
cessa di iniettare in loro il veleno della perdizione eterna.
Smetti di recare danno alla Chiesa
e di tendere insidie alla sua libertà.
Vattene, Satana, padre della menzogna,
nemico della salvezza degli uomini.
Lascia libero il posto a Cristo:
in lui non c'è nulla di tuo.
Lascia libero il posto alla Chiesa
una, santa, cattolica e apostolica:
Cristo se l'è acquistata a prezzo del suo sangue.
Umíliati sotto la potente mano di Dio:
trema e fuggi al sentir invocare da noi
il santo nome di Gesù,
che fa tremare le potenze infernali
e al quale sono sottomesse tutte le gerarchie celesti,
Virtù, Potestà, Dominazioni;
i Cherubini e i Serafini
lo lodano con voce incessante acclamando:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo.
11. Dopo di ciò si canta o si recita la seguente antifona mariana:
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
Si può anche recitare la seguente preghiera a san Michele Arcangelo, o un'altra preghiera più familiare ai fedeli:
O glorioso San Michele Arcangelo,
principe dell'esercito celeste,
difendici nella lotta contro i dominatori
di questo mondo di tenebre
e contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Vieni in aiuto agli uomini
che Dio ha creato a propria immagine
e riscattato a caro prezzo dalla tirannia del demonio.
La santa Chiesa ti venera come suo custode e patrono.
Il Signore ti ha affidato la missione
di accogliere nella felicità del cielo le anime dei redenti.
Prega il Dio della pace
perché schiacci Satana sotto i nostri piedi,
impedendogli di continuare a tenere gli uomini in schiavitù
e di nuocere alla Chiesa.
Porta le nostre preghiere al cospetto dell' Altissimo,
perché presto ci venga incontro la sua misericordia.
Incatena il drago, il serpente antico,
colui che è diavolo e Satana:
legalo e gettalo nell' abisso,
così che mai più seduca gli uomini.
Amen.
12. Il sacerdote asperge il luogo della celebrazione con l'acqua benedetta; quindi benedice i presenti nel modo consueto e conclude il rito con il congedo.
II. PREGHIERE AD USO PRIVATO DEI FEDELI
CHE SI TROVANO A DOVER LOTTARE
CONTRO IL POTERE DELLE TENEBRE
ORAZIONI
1. Pietà di me, Signore mio Dio,
pietà di me tuo servo [tua serva]:
una folla di spiriti maligni mi insidia
e io sono come un vaso frantumato.
Strappami dalle mani dei miei nemici,
restami accanto, cercami se mi perdo,
riportami a te dopo avermi trovato
e non abbandonarmi dopo avermi riportato [riportata] a te,
così che io possa piacerti in tutto
e riconoscere che mi hai redento [redenta] con mano potente.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
2. Dio onnipotente,
che offri una casa ai dispersi
e riconduci alla prosperità i prigionieri,
vedi la mia afflizione e vieni in mio aiuto.
Sconfiggi il mio mortale nemico,
affinché, fuggita la sua presenza,
io possa ritrovare la libertà nella pace
e, tornato [tornata] a una preghiera serena e tranquilla,
proclami quanto sei grande
per aver donato al tuo popolo la vittoria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
3. Dio, creatore e protettore del genere umano,
tu hai creato l'uomo a tua immagine
e in modo ancor più mirabile
lo hai ricreato con la grazia del Battesimo:
volgi lo sguardo su di me, tuo servo [tua serva],
e ascolta le mie suppliche:
sorga nel mio cuore lo splendore della tua gloria,
che mi liberi da qualsiasi paura e timore
e mi restituisca serenità di mente e di spirito,
così che possa lodarti e benedirti
insieme ai miei fratelli e alle mie sorelle
nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
4. Dio di misericordia e sorgente di ogni bontà,
tu hai voluto che il Figlio tuo
subisse per noi il supplizio della croce,
per liberarci dal potere del nostro mortale nemico.
Guarda con benevolenza la mia umiliazione e il mio dolore:
tu che nel fonte battesimale
hai fatto di me una nuova creatura,
aiutami a vincere l'assalto del Maligno
e riempimi della grazia della tua benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
5. Tu hai voluto, o Dio,
rendermi figlio [figlia] della luce con l'adozione per grazia;
non permettere al Maligno di avvolgermi con le sue tenebre,
ma fa' che io possa sempre rimanere
nello splendido fulgore della libertà
di cui mi hai fatto dono.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
6. INVOCAZIONI ALLA SANTISSIMA TRINITÀ
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
A Dio solo onore e gloria.
Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Noi ti invochiamo, ti lodiamo, ti adoriamo, Santa Trinità.
Tu sei la nostra speranza, la nostra salvezza,
il nostro onore, o beata Trinità.
Liberami, salvami, rinnova la mia vita, o beata Trinità.
Santo, Santo, Santo il Signore Dio onnipotente,
che era, che è e che verrà.
A te onore e potere, o beata Trinità,
a te gloria e potenza nei secoli.
A te lode, gloria, azione di grazie nei secoli dei secoli,
o beata Trinità.
Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di me.
7. INVOCAZIONI A CRISTO SIGNORE
Gesù, Figlio del Dio vivente, |
abbi pietà di me. |
Ogni volta che si nomina la croce, conviene che il fedele si segni.
Salvami, O Cristo redentore, per la potenza della tua croce X:
tu che hai salvato Pietro in mare, abbi pietà di me.
Per il santo segno della croce X
liberaci, o Cristo, dai nostri nemici.
Per la tua santa croce X salvaci, o Cristo redentore,
tu che nella tua morte hai annientato la nostra morte
e risorgendo hai rinnovato la vita.
Adoriamo la tua croce X, o Signore,
veneriamo la tua gloriosa passione:
tu che per noi hai sofferto, abbi pietà di noi.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua santa croce X hai redento il mondo.
8. INVOCAZIONI ALLA BEATA VERGINE MARIA
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
Consolatrice degli afflitti, prega per noi.
Aiuto dei cristiani, prega per noi.
Fa' che io possa lodarti, Vergine santa,
e tu dammi la forza per combattere i tuoi nemici.
Madre mia, fiducia mia,
Vergine Madre di Dio, Maria, prega Gesù per me.
Gloriosa regina del mondo, sempre Vergine Maria,
tu che hai generato Cristo, Signore e Salvatore,
intercedi per la nostra pace e la nostra salvezza.
Maria, Madre della grazia e Madre della misericordia,
proteggici dal nemico e accoglici nell' ora della morte.
Vieni in mio aiuto, santissima Vergine Maria,
in tutte le mie tribolazioni, angustie e necessità:
implora per me il tuo amatissimo Figlio,
perché mi liberi da ogni male e pericolo
dell' anima e del corpo.
Ricordati, o Vergine Maria,
che non si è mai udito
che alcuno sia ricorso al tuo patrocinio,
abbia implorato il tuo aiuto,
chiesto la tua protezione,
e sia stato abbandonato.
Sorretto da tale confidenza ricorro a te, Madre,
Vergine delle vergini,
e mi umilio davanti a te, peccatore pentito.
Madre del Verbo di Dio,
accetta le mie preghiere
e propizia esaudiscimi.
9. INVOCAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO
San Michele Arcangelo, difendi ci nella lotta,
sii nostro presidio contro le malvagità
e le insidie del demonio.
Capo supremo delle milizie celesti,
fa' sprofondare nell'inferno, con la forza di Dio,
Satana e gli altri spiriti maligni
che vagano per il mondo
per la perdizione delle anime.
Amen.
10. PRECI LITANICHE
Kyrie, eleison |
[Signore, pietà] |
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Da ogni male, |
liberaci [liberami], o Signore |